E si ritorna, dopo un anno altro giro altra ruota. ci ritroviamo io, Carlotta e Matteo. La sardina da venerdi che mi tampinava nel voler fare qualche uscita, la voglia c’è sempre di andare in grotta, ma dopo una settimana di sveglia alle 05.30 al pensiero di svelgiarmi presto anche la domenica proprio non mi andava. Comunque chi la dura la vince è così acconsento ad una uscita. Propongo inizialmente Croasa dell’Era, ma appena racconto a Matteo del primo pozzo a cielo aperto con discesa nel vuoto di 55 metri si tira indietro “è ancora troppo presto, ho delle paura che voglio affrontare pian pianino”.
Allora ci penso un attimo giro nuovamnete di telefonate proponendo un altro Abisso ma più soft… Val Cadur.
Poco prima delle 10:00 entriamo, la grotta è asciutta e si procede abbastanza bene tra strettoie e condotte a canyon arriviamo al p. 15, arma Carlotta, subito dopo affrontiamo il p. 35, qui faccio passare Matteo avanti, non ricordandomi che il pozzo si apre facendomi tornare in mente le sue paure, come fa un angelo custode lo proteggo e lo rassicuro, lui nel frattempo toglie la chiave e incomincia la discesa nel vuoto. Carlotta cerca di comunicarmi qualcosa, ma faccio veramente fatica a sentire le parola, l’altezza del pozzo è la sua larghezza non permettono alle stesse di risalire in modo corretto, arrivando a nme con uno strano eco.
Alla base del 35, passo avanti armando su terrazzion gli ultimi 4 metri.
Proseguiamo e dopo qualche altra strettoia e percorrendo canyon in opposizione, arriviamo al p. 45
Anche questo pozzo meriterebbe qualche foto è veramente bello.
Entrambi i pozzi si possono frazionare tranquillamente a metà, sono presenti degli spit.
E qui arriva la bestia nera, già nelle mie due ultime uscite non ero riuscito a trovare i frazionamenti ed a metà pozzo ogni volta, dovevo risalire.
Complicato di suo è già difficile reperire nel canyon l’ingresso del pozzo.